
Ricorda l’importanza di essere Massoni anche quando ci si trova nel mondo profano.
Il piccolo fiore blu, che molti Fratelli, portano appuntato all’occhiello del bavero della giacca, è un “Nontiscordardimè”.
Minuscolo e delicato fiore selvatico dai petali azzurro intenso, il Nontiscordardimè (Myosotis) è sempre stato considerato simbolo del ricordo, dell’amore e della speranza; sboccia in primavera sulla cosiddetta ‘erba dell’amore’, una piantina che cresce in basso, appartata e poco appariscente, in luoghi umidi e ombrosi, selvatica nei boschi o coltivata nei giardini.
Il nome di “Nontiscordardimè” pare legato a una storia austriaca, occorsa lungo il Danubio: due giovani stavano scambiandosi le promesse attraverso il simbolo di questo fiore, ma lui cadde nel fiume vorticoso e, prima di morire, le gridò appunto la famosa frase.
Nella Germania del XV secolo, chi indossava il fiore non sarebbe stato dimenticato dalla propria amata; mentre le donne lo indossavano come segno di fedeltà.
Sono comunque numerose le leggende fiorite sull’origine del Nontiscordardimè.
E’ popolare la credenza che il primo di questi fiorellini sia nato per intervento di Gesù Bambino che, seduto in grembo alla Madonna, disse che desiderava che i propri occhi potessero essere visti dalle generazioni future: sfiorò prima questi, poi il terreno e apparve il Nontiscordardimè.
In Germania circolava anche il mito di una pianta rimasta ancora senza nome dopo che Dio, durante la Creazione, aveva finito di denominare tutte le altre e se ne stava andando ma, dal basso, vicino ai suoi piedi, udì provenire una voce che lamentava di non dimenticarsi di lei; chinandosi, notò allora la piantina e le rispose che, visto che se ne era scordato una volta, proprio per evitare che potesse risuccedere, il suo nome sarebbe stato “Nontiscordardimè” In un’altra versione, il fiorellino gridò “Non ti scordar di me” ad Adamo ed Eva che stavano lasciando il Giardino dell’Eden dopo essere stati scacciati.
Durante l’epoca vittoriana (1837-1901), l’interpretazione del linguaggio dei fiori lo collegò alla fedeltà del vero sentimento amoroso duraturo e indimenticabile, motivo per cui il myosotis adornava l’abbigliamento delle donne innamorate. In questo senso, intercorse uno scambio erotico di fiorellini di non ti scordar di me tra Lady Chatterley e il suo amante, in un momento di intimità descritto dal prolifico scrittore britannico David Herbert Lawrence (1885-1930) nel romanzo ‘L’amante di Lady Chatterley’ (Lady Chatterley’s Lover, 1928). Contestata per l’oscenità della scrittura utilizzata per trattare il modo di vivere la sessualità dei personaggi, quest’opera letteraria – l’ultima importante di David H. Lawrence – ebbe un’immissione sul mercato alquanto singolare: dopo la prima pubblicazione privata, il romanzo fu soppresso, stampato in segreto, poi soltanto in parte, quindi ripubblicato, condannato di nuovo e infine riabilitato.
Come suggerisce il nome, questo fiore celeste indurrebbe a non dimenticare, ma addirittura alcune specie di Myosotis allo stato selvatico attecchiscono e proliferano così tenacemente da essere classificate come erbacce invasive. Dell’indurre alla rimembranza del non ti scordar di me è leggendario che fosse convinto anche Enrico di Bolingbroke (1367-1413), duca di Lancaster – re Enrico IV d’Inghilterra dal 1399 fino alla morte – tanto che lo scelse come suo emblema personale a partire dal periodo durante il quale si trovava in esilio (1398).
Il Nontiscordardimè, quale simbolo del ricordo e della memoria, è un fiore da riservare alle persone più care, anche ai famigliari e agli amici di colui che è scomparso di recente.
Fiori di Nontiscordardimè vengono esibiti addosso il primo giorno di luglio di ogni anno a Terranova, in Canada, per commemorare i connazionali caduti per la patria durante la Prima Guerra Mondiale e, in particolare, nel corso della Battaglia della Somme combattuta in Piccardia (Francia).
Quando, purtroppo spesso, nella storia la Massoneria ha dovuto sostituire la Squadra e il Compasso per via delle persecuzioni è stata oggetto, sono stati scelti altri simboli, tra cui appunto il Nontiscordardimè.
All’inizio del 1934, con l’ascesa di Hitler al potere la Libera Muratoria fu duramente attaccata dal regime nazista. In quello stesso anno la “Gran Loggia del Sole” (una delle Gran Logge Tedesche d’anteguerra) adottò il piccolo fiore blu come simbolo di riconoscimento tra i FFr.’.. Il nuovo simbolo essendo meno conosciuto avrebbe diminuito il rischio di riconoscimento dei Fratelli da parte dei nazisti che erano impegnati nella persecuzione della Massoneria e nella confisca totale dei beni di tutte le Logge. In quegli anni la Massoneria tedesca operò in clandestinità e questo piccolo fiore assunse il ruolo di simbolo della sopravvivenza dell’Istituzione negli anni bui. Il distintivo del “Nontiscordardimè” divenne il simbolo grazie al quale i Fratelli poterono riconoscersi uno con l’altro in pubblico, nelle città, nei campi di prigionia e di concentramento.
Alla prima riunione annuale della nuova Gran Loggia Unita di Germania nel 1948, il distintivo fu adottato come emblema massonico ufficiale in onore delle migliaia di valorosi Fratelli che continuarono i lavori muratori sotto il nazismo. I cinque petali del fiore, simbolo, nel linguaggio floreale di amore, amicizia e fedeltà è entrato a far parte della tradizione muratoria.
Rielaborazione da fonti varie di G.D.